Impianti per la sublimazione in "ascenso" e in "discenso" (Pirotechnia, p.130v)
"Mi resta hora a dirui delle sulimationi quali in senso altro non vogliano dire che salimento e separatione delle parti sottili dalle grosse delle cose minerali e metalliche per farle d'impure pure, e ancho fare che le materie terrestri mal congionte insieme restringhino, e così unite e ben concatenate, spinte dal calore salino e le grosse restino in basso. Unde dicano li alchimisti così purificate le materie e hauere le sustantie delle cose più perfette e più disposte alle operationi loro che non erano prima. Questa sublimatione non è acqua né licore ontuoso, ma una parte del tutto redutta in più virtù e potentia che non era quello che metteste a sulimare, è questo tale effetto proprio degli alchimisti, con il quale come v'ho detto asottigliano e rinuigoniscano li loro materiali, e dicano così disposti a ben riceuere quel che in essi vi vogliono introdurre, e questo tale effetto fanno per due modi, cioè per ascenso e per discenso, e per l'un modo e l'altro usano boccie di vetro o di terra vetriate ben garbate e fatte schiette e con il collo longo, e vogliono essere ben lutate quelle di vetro per le sulimationi delle boccie ritte, cioè per ascenso si fa un fornello simili a quello da distillare quadro o tondo secondo il parere delli operanti con le due buchette graticole e sfiatatoi e vi s'adatta un capello di terra da potere mettere le cennari, e ancho leuato da poterci mettere la boccia innuda, e per fare questo commodamente si fa quando lutate la boccia un poco più il mezzo d'essa un orlo di luto che si estenda tanto in largo quanto serri il vacuo del fornello, e dipoi si mette in boccia quel tanto della cosa che volete, e si posa ritta sopra alli due ferri trauersi del fornello che vi sonno messi per tenere il capello della terra, e di sopra si mura e con terra s'asetta che le fiamme da quelle delli sfiatatoi in fuore per di sopra passare non possino, e così fatto vi si mette il fuocho, il quale per fin che il forno piglia il caldo, e che le materie nella boccia fondino se lo da lento, e dipoi s'augumenta e tanto si continua per fin che vedete che più non esala fumo alcuno per la boccha della boccia, o che albitrate altrimenti che più non ne bisogni, e così non sol quel che si chiama sulimato, ma ogni cosa che gli alchimisti vogliano sublimano, e per questa via si fa l'arsenico artificiale d'orpimento el cinadro di mercurio e solfo e molte altre cose. L'altro modo è quello che v'ho detto che si fa per discenso, e che la boccia a contrario del antidetta sta volta a l'ingiù facendo prima restrignere e bene disecchare le materie, o per longa fusione o con chiara d'oua, e dipoi serrando a torno el corpo della boccia se li dà fuocho di sopra con carboni, e a questo ogni pocho di fuocho e in luocho di gran fuocho per essere il vigore suo molto propinquo, e però se li comincia a dare lento, e se li va augumentando apocho a pocho, e questo tal modo si chiama sublimare per discensorio, la compositione che n'esce così a un modo come a l'altro si troua attachata al collo della boccia. Ma questa dicano tanto essere migliore quanto nel uscire fuore ritorno nella cosa, e al fin è si come la fusse sublimata non solo una volta ma due o tre volte, e per tal via di discensorio alcune volte si caua delle cose, anchor l'olio serrando l'uscita alle materie con una laminetta di banda di ferro stagnato minutamente con molti buchi buccharata, e acciò che meglio discerniate tali ordini di stromenti ve li ho voluti come vedete qui appresso disegnare" (Pirotechnia, pp.130r-130v).