Fornelli a riverbero (Pirotechnia, p.132r)
"Honne anchora veduto uno diuerso da tutti questi con molti vasi, e questo era un forno alto circha due bracci e mezzo con una volticiola, e largo di diametro circha a tre quarti era quasi simile a una stufa seccha, e hauea a piei doue comincia a fare la volta tre spiraculetti, e in la grossezza v'erano murati a ordine molti orinaletti di terra vitriati per dentro li fondi delli quali passauano dentro al fornello, e la bocca largha usciua fuore del fornello sopra alla quale visi commetteua un capello di vetro con il lambicho, e di sopra nella sommità era una campanetta, al qual fornello se li daua fuocho di fiamme per fin che si scaldaua, dipoi visi metteua carbone perchè il mantenesse, il quale vedendo in primo aspetto mi parbe bello, dipoi pensando meglio non sapeuo se me l'haueano da laudare o non per parermi più presto cosa apparente che utile. Perché tutto quel che si faceua con tanti vasi e lambichi e recipienti cognobbi che fare si poteua con due o tre campane in un fornello stesso e in oltre per vedere che aueua più fuocho il primo ordine chel secondo, el secondo chel terzo, e così successiue, onde mi risoluei a dire che non mi piacesse, e se pure io auessi a fare una cosa simile, vorrei fare che il vacuo fusse una torre per la quale si scaldassero tutti li fondi delli orinali e da capo solo auesse un pocho di fito per dare occasione a salire nel alto al calore. Ma hora oltre a forni da distillare vi vo' mostrare in disegno le forme di due altri fornetti, acciò che quando li sentite nominare se non li hauesti mai veduti sapiate quel che si nomina e prima quel di reuerbero trouato dalli alchimisti per cimentare, qual da molti è detto atenor credo per simiglianza del luocho che si dice esser nel inferno, perché contiene la potentia di molte fiamme, l'altro è uno che è buono a distillare e sublimare, e bisognando fondere a vento, e per non vi confondere in molto dire mi sforzarò di farueli comprendere come v'ho detto mediante li disegni, e insieme anchora vi disegnarò il sopradetto da distillare" (Pirotechnia, pp.131v-132r).