Vasi e campana per l'estrazione degli oli (Pirotechnia, p.130r)
"Quel del solfo [l'olio], anchor che sia materia per natura più adusta assai che l'antimonio si caua olio desso più facilmente, e per quel che io so per due modi, uno per ebullitione di capitelli fatti di cenneri e calcina l'altro per via della sua incensione medesima messo sotto una campana aperta e aconcia che golgha tutto el fumo e per il lambicho gocciolando lo stilli nel recipiente". "Quel del gineparo, del arice, abeto, e d'ogni arboro che fa gomma si fa per via d'un vaso simil a uno pignatto bucharato in fondo di più minuti buchetti e sotto vi se ne mette uno altro recipiente, e in quello di sopra si mette la quantità che contiene di legnetti tegliati minuti della cosa che trare ne volete olio, e si cuopre e luta bene che non respiri, e si fa una fossa in terra e tutti e due insieme congionti li pignati visi sotterrano lassandone scoperto del più alto sol quatro dita in circha, e sopra vi si acende el fuocho e si scalda e si fa scolare per tal via in fondo il licore gommoso che contengano" (Pirotechnia, p.129v).